La tecnologia di microscopia iperspettrale sviluppata da CytoViva è stata creata in maniera specifica per la caratterizzazione spettrale e la mappatura spettrale di campioni su scala nanometrica, ripresi con il microscopio in campo scuro brevettato da Cytoviva. Questa tecnologia di imaging iperspettrale supporta inoltre un'ampia gamma di tipologie di campioni, anche di dimensioni micro- e macro-metriche.
Le immagini del microscopio iperspettrale appaiono molto simili a un'immagine del microscopio ottico tradizionale, ma con un'importante differenza. Ogni pixel di un'immagine iperspettrale fornisce la risposta spettrale di riflettanza completa dell'area spaziale del pixel stesso, all'interno dell'intervallo spettrale VNIR o SWIR. Ciò consente misurazioni spettrali non distruttive di elementi su scala nanometrica nel contesto spaziale completo dell'immagine del campione.
Con un ingrandimento di 100x, un'immagine del microscopio iperspettrale può contenere fino a 700.000 pixel, ciascuno fino a 128 nm. Questi dati iperspettrali sono registrati a circa 2 nm di risoluzione spettrale nell'intervallo VNIR, consentendo di misurare le minime differenze spettrali da pixel a pixel all'interno dell'immagine.
Le immagini del microscopio iperspettrale possono essere catturate da campioni nella nanoscala sia biologici che materiali. Questi oggetti su scala nanometrica possono essere integrati in un'ampia gamma di ambienti biologici o materiali. Tra le immagini in alto un esempio di AuNPs nel tessuto linfonodale ex vivo. In questo esempio, l'imaging iperspettrale consente di identificare e mappare rapidamente gli AuNP presenti nel tessuto e fornisce una distribuzione di classe che conferma l'area totale in cui sono presenti gli AuNP.
Il sistema di illuminazione in campo scuro (brevettato), consente di convogliare sul piano focale una quantità di luce 100 volte superiore rispetto alla microscopia in campo oscuro convenzionale.
Di conseguenza il rapporto segnale-rumore risulta il più alto ottenibile in microscopia ottica in campo scuro allo stato dell'arte.
La combinazione con uno spettrografo VNIR consente l'analisi spettrale quantitativa sulla nanoscala di materiale biologico, o materiali tecnici, sia che siano isolati, ovvero che si trovino dentro ad una cellula, in un tessuto od in altre matrici complesse.
Video
File
Allegato | Dimensione |
---|---|
HSI Guida Rapida | 582.29 KB |
Specifiche Standard VNIR | 299.01 KB |
Brochure Sistema Standard VNIR | 595.65 KB |
Specifiche EMCCD VNIR con sensibilità aumentata | 299.9 KB |
Specifiche Sistema SWIR | 304.41 KB |
Specifiche sCMOS Specifiche Sensibilità VNIR | 432.34 KB |
News, eventi, promo, webinar
- La possibilità di visualizzare nano-materiali senza utilizzare marcatori di fluorescenza o particolari metodi di preparazione.
- Identificazione spettrale (range spettrale: 400nm - 1.000nm) e caratterizzazione di nano-materiali
- Disponibilità di librerie spettrali di nanoparticelle pure, che consentono l'identificazione di nanoparticelle in matrici complesse, e la loro localizzazione senza ambiguità
- Disponibilità di una camera con controllo ambientale per studi di lunga durata su cellule vive
- Imaging simultaneo ed in tempo reale di porzioni fluorescenti, e, rispettivamente, non-fluorescenti del campione
- Si presta ad applicazioni quali: mapping di nanoparticelle dentro a tessuti, drug-delivery, nano-tossicità, identificazione di patogeni, ecc.
La copertura dell'intera area del campione viene ottenuta traslando il vetrino del campione di piccoli incrementi lungo una unica direzione tramite lo stadio motorizzato. Questo movimento porta le aree adiacenti del campione all'altezza dell'obiettivo, dove viene registrata un'immagine spettrale. Ogni registrazione copre una linea sottile e parallela orizzontalmente al mirino dell'obiettivo, e contiene lo spettro di ogni punto lungo la linea. Ripetendo questo movimento, vengono acquisiti gli spettri da un'area bidimensionale del campione. Questo processo è noto come "scansione iperspettrale pushbroom" e consente di acquisire sia l'immagine del campione che il suo spettro da ogni punto dell'immagine, come un cubo di dati iperspettrali. Le dimensioni del cubo comprendono le dimensioni X e Y dell'area spaziale e i dati spettrali associati a ciascun pixel dell'immagine.
Una volta completata la scansione, il software CytoViva-ENVI apre il cubo di dati (immagine qui sopra, sulla sinistra). Il cubo di dati è una ricreazione RGB basata sull'intensità spettrale di ciascun pixel. Sulla destra dell'immagine, si osservano i plot degli spettri delle due nanoparticelle, a seguito del click effettuato sui pixel che si sovrappongono alle loro posizioni. Gli spettri di tutti i punti dell'immagine sono analizzabili in maniera analoga. Questi spettri possono quindi essere esportati per ulteriori analisi o salvati come librerie spettrali.