Caso di studio: osservazione e identificazione di microplastiche e di nanoplastiche nei nematodi Caenorhabditis elegans con la microscopia in campo scuro intensificato iperspettrale

Microscopio iperspettrale in campo scuro Cytoviva
Data di pubblicazione: 
Sabato 30 Gennaio 2021

Una seria minaccia ecologica, per l'ambiente e per la salute umana, è l'inquinamento da microplastiche . Tra le metodologie per rilevare e identificare minuscole particelle di polimero in campioni e organismi ambientali vi è la microscopia in campo scuro intensificato iperspettrale nel vicino infrarosso (400-1000 nm). Nel recente studio di Nigamatzyanova e Fakhrullin, "Dark-field hyperspectral microscopy for label-free microplastics and nanoplastics detection and identification in vivo: A Caenorhabditis elegans study", Environmental Pollution 271 (2021) 116337, è ben descritto come questa metodologia sia in grado di differenziare microplastiche chimicamente differenti e rilevare la loro ingestione e distribuzione all'interno degli intestini di invertebrati come Caenorhabditis elegans. Particelle di polistirene con diametri compresi tra 100 nm e1 µm, microsfere di polimetacrilato da 1 µm e melammina formaldeide da 2 µm sono state visualizzate, identificate e quantificate nei tessuti dei nematodi tramite l’imaging in campo scuro iperspettrale di Cytoviva

La microscopia in campo scuro intensificato iperspettrale è una metodologia non distruttiva label free che trova numerose applicazioni nel rilevamento e nella quantificazione di nanoparticelle e microplastiche ambientali, nell'analisi della loro biodistribuzione nei tessuti e negli organi e nella nanotossicologia.

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